“Sei pinte di amara — ordinò Ford Prefect al barista dello Horse and Groom. — E presto, per favore. Il mondo sta per finire.”
“Cambiò il mondo. Cambiò il nemico. La morte ebbe facce nuove che non conoscevamo ancora. Non si vedeva, la morte, non si toccava, non aveva odore. Mancavano persino le parole, per raccontare della gente che aveva paura dell’acqua, della terra, dei fiori, degli alberi. Perché niente di simile era mai accaduto, prima. Le cose erano le stesse – i fiori avevano la solita forma, il solito odore – eppure potevano uccidere. Il mondo era il solito e non era più lo stesso.”
“Cernobyl è un soggetto alla Dostoevskij. Un tentativo di giustificazione dell’uomo. E se fosse invece tutto molto più semplice? Se fosse sufficiente entrare nel mondo in punta dei piedi e fermarsi sulla soglia?”
“La possibilità dell'apocalisse è opera nostra. Ma noi non sappiamo quello che facciamo.”
“Io parlo di catastrofi, non uso mai metafore.”
“La stampa vive delle tragedie.”
“Le rivoluzioni cruente sono spesso necessarie, a causa della stupiditàumana; ma sono sempre un male, un male mostruoso e un grande disastro, non solo per quanto riguarda le vittime, ma anche per ciò che concerne la purezza e perfezione dell’idea nel cui nome avvengono.”
“Il disfacimento del grattacielo era un modello del mondo in cui sarebbero vissuti in futuro. Era uno scenario post-tecnologico, dove ogni cosa o era in abbandono o, più ambiguamente rivista secondomodalità inaspettate e più significative.”
“Stanno arrivando i barbari. Vedomenti raffinate scrutare l’arrivo dell’invasione con gli occhi fissi nell’orizzonte della televisione. Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un’orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura né storia. I barbari, eccoli qua.”
“Il disastro, al microscopio, risulta formato da una catena di errori apparentemente senza conseguenze.”
“I kamikaze [...], grazie all'arma assoluta della morte, moltiplicata dall'efficienzatecnologica, scatenano un processo catastrofico globale.”
“Quando si verifica una catastrofe, le persone vicine vengono traumatizzate fino a provare un senso di impotenza. Per certo le catastrofi acute producono tale effetto. Sembra che ci si aspetti che le catastrofi abbiano breve durata. Ma le catastrofi croniche sono così spiacevoli per i vicini che questi ultimi gradualmente diventano indifferenti sia alle catastrofi, sia alle loro vittime, quando non sviluppano in proposito una vera e propria impazienza… Quando l’emergenza si protrae troppo a lungo, le mani che si protendevano a offrire aiuto tornano a infilarsi nelle tasche, i falò della compassione si spengono.”
“Le calamità sono di due specie: la disgrazia che capita a noi, e la fortuna che capita agli altri.”
“Diluvio universale. Primo notevole tentativo di battesimo; risciacquò i peccati (e i peccatori) del mondo.”
“Calamità. Le calamità sono di due tipi: la nostra sfortuna e la fortuna degli altri.”