“La stampa vive delle tragedie.”
“Il disfacimento del grattacielo era un modello del mondo in cui sarebbero vissuti in futuro. Era uno scenario post-tecnologico, dove ogni cosa o era in abbandono o, più ambiguamente rivista secondomodalità inaspettate e più significative.”
“Stanno arrivando i barbari. Vedomenti raffinate scrutare l’arrivo dell’invasione con gli occhi fissi nell’orizzonte della televisione. Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un’orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura né storia. I barbari, eccoli qua.”
“Il disastro, al microscopio, risulta formato da una catena di errori apparentemente senza conseguenze.”
“I kamikaze [...], grazie all'arma assoluta della morte, moltiplicata dall'efficienzatecnologica, scatenano un processo catastrofico globale.”
“Quando si verifica una catastrofe, le persone vicine vengono traumatizzate fino a provare un senso di impotenza. Per certo le catastrofi acute producono tale effetto. Sembra che ci si aspetti che le catastrofi abbiano breve durata. Ma le catastrofi croniche sono così spiacevoli per i vicini che questi ultimi gradualmente diventano indifferenti sia alle catastrofi, sia alle loro vittime, quando non sviluppano in proposito una vera e propria impazienza… Quando l’emergenza si protrae troppo a lungo, le mani che si protendevano a offrire aiuto tornano a infilarsi nelle tasche, i falò della compassione si spengono.”