Il diritto, in sostanza, è “giusto” quando è positivo, cioè quando è stato creato ed è osservato.
“Trionfano il sotterfugio, la furbizia, la forza, la disonestà sotto l’apparenza delle leggi uguali per tutti, del rispetto per ogni diritto di base. Coloro che si attengono alle leggi formali (che non è detto siano pochi) sono scavalcati ogni giorno da chi non le osserva.”
In una società che non consente alcun tipo di violazione dei diritti fondamentali della persona – nemmeno al fine di “ristabilire la legalità” da parte delle istituzioni – può davvero essere garantita l’osservanza delle regole?
“Non è mai piaciuto al potere un magistrato che pensa. Non è mai piaciuto nemmeno a tanti magistratipensare perché, tante volte, pensare mette in crisi il proprio operato, toglie l'alibi della norma, che va rispettata e basta, tutto il resto sono problemi che non riguardano né il magistrato né tanto meno la sua coscienza.”
“Abuso della carcerazione preventiva? No, ho sempre pensato che le regole sulla custodia cautelare non sono dirette a ottenere elementi di prova e noi, infatti, non le applichiamo per ottenere questo, bensì per evitare il pericolo di inquinamento delle prove; di fuga e soprattutto di reiterazione del reato.”
“Più passa il tempo e più i processi non finiscono mai, giunge prima la prescrizione, si diffonde in ognuno un più che giustificato senso di impunità. E le regole progressivamente spariscono.”
“Si diceva un tempo che caratteristica del magistrato fosse quella di operare «sine metu ac spe». In altre parole, che la condizione comporta non avere timore e non aspettarsi ricompense per quel che si fa. E anche che il riconoscimento pubblico (il consenso, come si dice di solito) non ha e non deve avere alcun rilievo per la professione. Consenso e dissenso sono indifferenti rispetto all'applicazione della legge, e quindi alla dedizione e all'impegno per l'attività professionale.”
“La magistratura è una variabile non coerente con il sistema consociativo. Per questo infastidisce, preoccupa, inquieta.”
“La magistratura italiana ha avuto una storia a dir poco vivace. Monolitica e impregnata di una cultura formale dell'indipendenza, ma, dal punto di vista sostanziale, spesso inconsapevolmente ossequiante nei confronti degli altri poteri.”
“In sostanza, il cittadino «innocente», affinché gli venga garantito il diritto di difesa, chiede tre cose:- primo, di sapere di che cosa è accusato e gli elementi di prova a sua carico;- secondo, di avere il diritto di essere sentito;- terzo, di avere il diritto a che vengano assunti - da un organo imparziale - gli elementi di prova da lui richiesti.”
“Non abbiamo sconfitto i corrotti, abbiamo solo selezionato la specie.”
“Non facciamo pressioni. ..perché l'indipendenza della magistratura non è un bene nostro, ma un bene di tutti.”
“Ha sensodire che i magistrati si devono occupare dei casi singoli in un Paese in cui ci sono otto-dieci milioni di evasori fiscali e dove è elevata a reato la condotta tipica di dieci milioni di persone?”
“Non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti.”
“La giustizia è come il juke-box, basta inserire un gettone.”