“In rete tutto è rapido e corto. Con due conseguenze: la semplificazione e la radicalizzazione delle posizioni. Il linguaggio della politica nel tempo di Berlusconi è perfettamente entrato negli stereotipi comunicativi dei social. Spesso prevale l’insulto personale, la apodittica affermazione di certezze fondate su balle spaziali che la rete inghiotte senza batter ciglio.”
“Come avviene la trasmissione del desiderio da una generazione all’altra?”
“Il desiderio non si nutre di oggetti ma di segni. Si nutre del segno del riconoscimento, della parola che viene dall’Altro.”
“Recitare non è essere emotivo. È essere capaci di trasmettere un'emozione.”
“Datti un obiettivoimpossibile e raggiungilo, così avrai una storia da raccontare.”
“Evitiamo di seminare il panico e di avere una comunicazione istituzionale che assomiglia più a un reality che a una grande pandemia.”