“[rivolto a Peppino]- Antonio Caponi: Non mi far perdere il filo... vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta, già è femmina e va al femminile, perché lo dovete lasciare.- Peppino Caponi: Non so... perché che?- Antonio Caponi: Che è non so? 'Perché' è aggettivo qualificativo.”
“I devoti degli studi grammaticali non si sono mai distinti per una qualsiasi felicecapacità espressiva.”
“La geometria è per le arti plastiche quello che è la grammatica per l'arte dello scrittore.”
Abbastanza recente è la moda, dichiaratamente gergale, di -errimo applicato ad aggettivi che invece vogliono -issimo (molterrimo) o anche a sostantivi (“Ho calderrimo”, “Ho famerrima”) o addirittura ad aggettivi già al superlativo (“È pessimerrimo”).
“Raddoppiare la b è un errore che si perdona. Facile aggiungere una g. Così l’obblio diventa un obbligo. Piuttosto amaro.”
“La grammatica, la stessa arida grammatica, diventa qualcosa come una stregoneria evocativa; le parole risuscitano rivestite di carne e d'ossa, il sostantivo, nella sua maestà sostanziale, l'aggettivo, abito trasparente che lo veste e lo colora come una vernice, e il verbo, angelo del movimento che dà l'impulso alla frase.”