Sul fondo di un fiume, una classe di pesciolini ascoltava il maestro che spiegava il pericolo rappresentato dagli ami, e tutti disegnavano degli ami in modo da essere in grado di riconoscerli. Ebbene, uno dei pesciolini, annoiato da quella lezione, scivolò fuori dalla classe per andare a passeggio. Improvvisamente, scorse un piccolo verme che si agitava nell’acqua, e siccome cominciava ad aver fame, si precipitò ad afferrarlo. Sentì allora qualcosa penetrargli violentemente nella gola. Dibattendosi, riuscì a sfuggire, ma in quale stato! Ritornò a scuola mogio mogio, si avvicinò al maestro e promise che in futuro sarebbe stato più attento. "Oh, - direte voi - è una storia per bambini!" Sì, ma quanti adulti non sono più ragionevoli di quel pesciolino! Fanno solo di testa loro, credendo di poter fare a meno delle lezioni dei saggi. Con una simile mentalità si espongono al rischio di essere presi ad ogni sorta di amo, ma avranno anch’essi la fortuna di poter sfuggire?

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Omraam Aivanhov
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Nato 1900 a Serbtzi
Morto 1986 a Fréjus

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“Una principessa di un ricco stato dell'India bella e annoiata venne a sapere di un saggio che viveva in una grotta alle estreme propaggini del suo regno. Si diceva che quest'uomosanto avesse trovato la pace e la felicità nella sua vita austera di eremita. Nei villaggi alle falde della montagna dove viveva era tenuto in gran considerazione e si raccontavano miracoli sulla sua vita. Incuriosita, la meravigliosa principessa con tutto il suo seguito, decise di intraprendere un lungo viaggio per conoscerlo. Giunta infine alla grotta dell'eremita indossò l'abito più bello e si presentò al saggio. Questi viveva in un antro buio e umido, coperto solo da un perizoma di tela, i capelli gli ricadevano sin sulle spalle e una barba incolta contornava il suo viso segnato dalle privazioni. Egli rimase indifferente alla visita illustre e con gentilezza e decisione congedò velocemente la nobiledonna. Scoraggiata e arrabbiata da una simile accoglienza decise di avere la meglio su quel santone scostante. Quindi fece disporre il suo accampamento vicino alla grotta e vi fece visita ogni giorno. Pianopiano il rapporto fra queste due persone così diverse si approfondì, la principessa raccontava degli sfarzi del suo palazzo, delle feste gioiose che si tenevano ogni giorno, dei cibi squisiti serviti, dei suoi amanti appassionati e così via... Il sant'uomo ascoltava e sorrideva serenamente. Passavano i mesi, e un giorno, all'alba la principessa ebbe un'intuizione che gli avrebbe dato ragione su quell'uomo enigmatico. Così quando quel giorno lo incontrò gli disse: 'Swami, la tua vita sembra perfetta nella sua semplicità, non abbisogni di niente eppure sei felice, ma nella tua esistenza c'è un errore.' L'uomo incuriosito replicò: 'dimmi amica mia, qual è?' 'Vedi - disse lei sorridendo - nella tua virtù non c'è alcun merito, poiché tu hai sempre vissuto qui, non hai mai conosciuto i piaceri del mondo per cui la tua rinuncia non ha valore'. Il saggio rimase colpito dalla logica del ragionamento e disse: 'Hai ragione! domani partirò con te per il tuo palazzo e potrò conoscere i piaceri di cui tu mi hai parlato, così sarà'. Quella notte la nobile principessa non dormì. I pensieri le turbinavano nella mente senza sosta, perché si rese conto che in quei mesi trascorsi sulla montagna la sua vita era stata serena come non mai. Al mattino l'incredulità del seguito fu notevole quando vide l'eremita vestito riccamente in groppa all'elefante più bello dare il segnale di ritorno a palazzo, ma non fu niente in confronto allo stupore di vedere la loro principessa seminuda che annunciava che d'ora in avanti avrebbe vissuto nella grotta in eremitaggio e lasciava tutto: il suo regno, i titoli, le ricchezze al santone. Dopo pochi mesi la principessa morì di stenti sola su quella montagna disabitata e l'eremita morì anch'egli poco dopo, ma della vita dissoluta a cui non era abituato. Morale: questo è quello che accade quando si vuol far cambiareidea agli altri!”

~ Cit. Mark Twain


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