“Non basta, naturalmente, parlare di «Stato imprenditoriale»: bisogna costruirlo.”
“Quando non erano le insistenze dei genitori, a dissuadere i giovani dall’azione, era il loro individualismo, il loro cieco egoismo a tentarli di tradire la causa comune. Ciascuno sognava il momento in cui lui solo, tra tutti gli operai della fabbrica, sarebbe riuscito a accumulare abbastanza da comprarsi un paio di telai e diventare a sua volta un piccolo imprenditore.”
“Iniziare con dei prestiti è forse la maniera più generosa, per permettere così agli altri uomini di avere un interesse nella vostra impresa.”
“Impossibile contare le leggi «ad castam», per proteggere i privilegi della classe politica. E le leggi «ad aziendas», per tutelare il bottino dei soliti noti imprenditori, anzi prenditori.”
“Mi piacerebbe produrre la mia linea di lingerie.”
“Tra il lavoratore disperato perché sta perdendo il suo posto e con esso la propria dignità e il piccolo o medio imprenditore che non sa come pagare il mutuo della banca che gli chiede di «rientrare», c’è una comunità di destino. Sono, tutti e due, pilastri dell’economia e della società. Solo chi non è mai stato in una azienda italiana può pensare che la soluzione per questo tempo di recessione sia riaprire il conflitto tra padroni e operai. Solo chi non ha mai sentito l’imprenditore informarsi delle condizioni di salute del figlio del suo operaio e viceversa può pensare che la strada sia metterli l’uno contro l’altro.”