“Miagolare l'idioma degli umani è tabù. Così recitava la legge dei gatti, e non perché loro non avessero interesse a comunicare. Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani. Cosa avrebbero fatto con un gatto parlante? Sicuramente lo avrebbero chiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami, perché in genere gli umani sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. I gatti sapevano, per esempio, della tristesorte dei delfini, che si erano comportati in modo intelligente con gli umani e così erano stati condannati a fare i pagliacci negli spettacoli acquatici. E sapevano anche delle umiliazioni a cui gli umani sottopongono qualsiasi animale che si mostri intelligente e ricettivo con loro. Per esempio i leoni, i grandifelini, obbligati a vivere dietro le sbarre e a vedersi infilare tra le fauci la testa di un cretino; o i pappagalli, chiusi in gabbia a ripetere sciocchezze. Perciò miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.”
“Gli animali domestici hanno aiutato l’uomo a produrre piú cibo in quattro modi diversi: fornendo latte, carne, concime e forza motrice per gli aratri.”
“Una volta scuoiati, la carne dei babbuini non è molto diversa da quella dell'uomo, sai?”
“Da giovane ero ossessionato dal problema dell'estinzione delle specie animali sterminate dagli uomini. La biologia era la mia materia preferita a scuola, ne ero davvero appassionato.”
“Lo sai cosa ne pensa la gente di chi non si prende cura di un animale; lo considerano immorale e anti-empatico.”
“Andarono anche allo zoo reale: lanciarono pane raffermo alle giraffe e salutarono i vecchi leoni, miserabili signori chiusi nelle loro gabbie.”