Vorrei fare un appello a reti unificate. Una supplica. Non c’entra Ruini, giuro. Un’implorazione accorata. Guarda. Scrivo il pezzo in ginocchio. Mi rivolgo a voi, costruttori di cartucce per stampanti. Vi scongiuro. Potete fare le cartucce del nero un po’ più grosse così durano di più? Potete evitare cortesemente di sfornare cartucce piccole come gianduiotti con dentro l’inchiostro sufficiente per stampare “Ciao pirla” in Arial 14? Vi prego amici.
“La stampa vive delle tragedie.”
“L'importantissimo progresso occidentale che nell’impero ottomano non penetra è la stampa.”
La stampa fa paura. Anche a me. In genere non modifica le situazioni, non ha quel potere che la leggenda le attribuisce, ma può distruggere una persona. Se sbaglia, sono guai. E poi, non ci sono rimedi, anche quando tenta di riparare. La tv moltiplica addirittura l'effetto, per quel tanto di 'ufficialità' che si porta dietro. Una volta si commentava: "Lo ha detto la radio", ed era una patente di credibilità. Adesso quel che più conta, e fa opinione, è il nuovo mezzo.
Stampa. Potentissima lente d'ingrandimento. Con l'aiuto di un "noi" e di un poco d'inchiostro trasforma lo squittio di un topolino nel ruggito di un leone editoriale, le cui dichiarazioni si presume la nazione segua con reverenza e fiato sospeso.
“Di fondamentale importanza tra le responsabilità della libera stampa è il compito di prevenire che qualsiasi parte del governo tragga in inganno il popolo.”