Gli Ateniesi, allarmati per la decadenza interna della loro Repubblica, chiesero a Demostene cosa fare. La sua risposta fu: "Non fate ciò che state facendo ora".
L'editore di Hemingway, letto un suo manoscritto, pur ammirando la forza dello stile, restò negativamente colpito dalla frequenza della parola "fottere" e provò a telefonargli, per fargli modificare quell'espressione. Per contratto, infatti, nessun cambiamento poteva apportare ai suoi romanzi, senza il suo consenso. Fece il numero, ma lo scrittore non era in casa. "Lo chiamerò domani" pensò l'editore. E prima di uscire dall'ufficio, scrisse sull'agenda il seguente promemoria: "Ricordarsi di 'fottere'." La segretaria, quando rientrò al pomeriggio, vide l'appunto ed esclamò con un sospiro: "Anche questo devo ricordargli!".
“Tamerlano, il crudelesovrano turco dell'Asia centrale nel secolo XIV, tentati invano dieci assalti all'assediata e imprendibile città di Baalbeck, nell'attuale Libano, si ritirò scoraggiato nei suoi accampamenti. Non voleva più combattere. Ma la sera, durante il bivacco, osservò una formica che si accaniva a trascinare un chicco di frumento verso il suo nido. Dieci volte fallì. L'undicesima vi riuscì. Allora Tamerlano ritornò sui suoi passi ed espugnò Baalbeck.”
“Un pedante molto migliore della sua fama fu Basilio Puoti, letterato napoletano, che aprì a sue spese, nella sua città, una scuola gratuita. Ma più che per questa benemerenza, è ricordato per la sua intransigenza in fatto di purità della lingua, che ne ha fatto il prototipo dei pedanti. Si racconta che, mentre alcuni amici si lamentavano per le dure condizioni di vita della città sotto i Borboni, egli commentasse: ‘Credete a me, le cose vanno male a Napoli perché da noi non si conosce bene l'uso dei participi.’ Probabilmente è un aneddoto inventato, ma gli assomiglia parecchio. Un'altra volta un suo amico, per fargli uno scherzo, andò a bussare alla sua porta nel cuor della notte. Basilio si svegliò, si affacciò alla finestra e domandò che cosa volesse da lui, a quell'ora. ‘Vorrei che tu ti alzi’ gridò l'amico. ‘Disgraziato’ ribatté il Puoti, fuori di sé ‘devi dire che tu ti alzassi, che tu ti alzassi’. La violazione della sintassi l'aveva imbestialito più della violazione del sonno.”
Un attivista della Textile Workers Union of America ama raccontare ciò che avvenne quando nella fabbrica in cui egli lavorava arrivò un nuovo direttore. Il direttore andò nel reparto tessitura il giorno stesso del suo arrivo. Rivolgendosi direttamente all'attivista gli disse: "Lei è Belloc?" L'attivista annuì. Allora il direttore disse: "Sono il nuovo direttore. Quando dirigo una fabbrica, sono io a farla andare avanti. Ha inteso?" L'attivista annuì e poi fece un cenno con la mano. Gli operai, che seguivano attentamente questo scontro, fermarono immediatamente tutti i telai del reparto. L'attivista si volse al direttore e disse: "Bene, ora pensi lei a farla andare avanti".
Mi ricordo Talullah (Bankhead) mentre mi raccontava di essere andata in una toilette pubblica per signore ed aver scoperto che non c’era carta igienica. Guardò sotto il divisorio e disse alla signora che era nel gabinetto accanto, "Le chiedo scusa, c’è per caso della carta igienica li da lei?" La signora disse di no. Allora Talullah disse, "Bene, allora, cara, ha per caso due banconote da cinque per una da dieci?".