“Alla Cattedrale, l’uomo che si trova davanti è un giapponesino, lindo. Un bon bon.Gli mancano solo i fiocchi natalizi, per essere donato come un bambolotto. «Come mai qui? In questo strano posto» lei, lo affronta. «Qui si respira l’epoca.»”
“Quando morirò, spargete le mie ceneri sugli anni Ottanta.”
“Allora si viveva di ricordi come al giorno d’oggi si vive della capacità di dimenticare in fretta e con determinazione.”
Nel 1986 sembrava ancora naturale per degli scrittoridichiarare di essere, come disse Shelley, “i misconosciuti legislatori del mondo”, di credere nell’arte delle lettere come giusto contrappeso del potere, e di vedere nella letteratura una nobileforza transnazionale e transculturale che poteva, secondo la grande formulazione di Bellow, “allargare un poco l’universo”. Vent’anni dopo, in un mondo ammutolito e spaventato, semplici artigiani delle parole avrebbero trovato più difficile fare certe dichiarazioni. Più difficile, ma forse non meno necessario.
“Sull'uguaglianza si basa ogni fondamento della societàindustriale.”
“È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito.”