"Date a Cesare quel che è di Cesare". "Date a Dio quel che è di Dio"... Non ci resterebbe niente. Proviamo a non dare niente a nessuno dei due.
“Lo Stato non dedica più le sue attenzioni alla povertà con lo scopo primario e fondamentale di tenere in buone condizioni i poveri, ma con quello di sorvegliarli e di evitare che facciano danni o che creino problemi, controllandoli, osservandoli e disciplinandoli.”
“Lo Stato e il mercato possono occasionalmente combattersi, ma in un sistema capitalista la relazione normale e ordinaria tra di essi è stata la simbiosi.”
Lo Stato si priva di una sempre più grande dose della sua potenza autarchica, e quindi diventa incapace di assumersi l'insieme delle sue funzioni. Lo Stato, per dovere, ma con l'entusiasmo degno di una causa migliore, delega i propri compiti, anzi li dà "in affitto" alle forze di mercato, che sono anonime, prive di un volto.
Uno Stato si dice “sociale” quando promuove il principio di un’assicurazione collettiva e sottoscritta dalla comunità contro le disgrazie individuali e le loro conseguenze.
“L’unica e vera misura dei delitti è il danno fatto alla nazione.”