“Lui che non aveva l’affetto di nessun uomo e di nessuna donna… gli toccava quella solitudine di disprezzo e sfiducia che il successo porta a chi se l’è guadagnato perché era forte e non semplicemente fortunato.”
“Bon non solo amava Judith alla sua maniera, ma amava anche Henry e, credo, in un senso più profondo che non semplicemente alla sua maniera. Forse nel suo fatalismo amava di più Henry, vedendo forse nella sorella soltanto l’ombra, il ricettacolo femminile con cui consumare l’amore il cui vero oggetto era il giovane.”
“Non avevano bisogno di parlare. Si somigliavano troppo. Erano come diventano due persone quando evidentemente si conoscono tanto bene e sono tanto affini che il potere, il bisogno di comunicare mediante il linguaggio si atrofizza per il disuso.”
“È semplicemente incredibile. Non spiega niente, ecco. O forse è così: loro non spiegano e noi non siamo tenuti a sapere. Noi abbiamo vecchiracconti tramandati di bocca in bocca; riesumiamo da vecchi bauli e casse e cassetti lettere senza indirizzo o firma, in cui uomini e donne che un giorno vissero e respirarono sono adesso mere iniziali o soprannomi coniati da qualche affetto ora incomprensibile che a noi suonano come sanscrito o Chocktaw; noi vediamo confusamente delle persone, le persone nel cui sangue e seme vivente noi stessi giacevamo in un sonno d’attesa, in quella umbratile attenuazione del tempo, assurte ora a proporzioni eroiche, tornate a compiete i loro atti di semplice passione e semplice violenza, impervie al tempo e inesplicabili. Sì, Judith, Bon, Henry, Sutpen: tutti quanti. Loro ci sono, eppure manca qualcosa; sono come una formula chimica riesumata insieme alle lettere da quel cassone dimenticato, accuratamente, la carte vecchia e sbiadita che va in pezzi, la scrittura sbiadita, quasi indecifrabile, eppure piena di significato, familiare quanto a forma e senso, nome e presenze di forze volatili, ma nulla accade; tu rileggi, pedante e attento, riflettendo bene, accertandoti di non aver dimenticato nulla, di non aver commessoerrori di calcolo; tu le ricomponi ancora e nulla accade: semplicemente le parole, i simboli, le forme in sé stesse, umbratili, imperscrutabili e serene, contro quel turgido sfondo di un orribile e sanguinoso groviglio di affari umani.”
“Iddio ci fece perdere la Guerra [di secessione]: ché solo col sangue dei nostri uomini e le lacrime delle nostre donne Egli poteva fermare questo demonio e cancellare dalla faccia della terra il suo nome e la sua stirpe…”
“Il nome di un uomo, in genere considerato una semplice espressione di quel che un uomo è, può in qualche modo essere una sorta di presagio di quel che sarà, se si riesce ad afferrarne in tempo il significato.”
“Se ora pensa al tempo ha l'impressione di aver vissuto trent'anni dentro ad un ben ordinato schieramento di giorni con tanto di nome e di numero di pali di uno steccato.”
“Tutti gli uomini, uno lascerà passare cento occasioni di fare del bene in cambio di un’occasione di impicciarsi dove l’impicciarsi non è gradito. Sorvolerà e ignorerà occasioni, opportunità, di arricchirsi, diventare famoso, fare del bene, e a volte perfino di fare del male. Ma non mancherà mai di cogliere l’occasione di impicciarsi.”
“È perché succedono tante cose. Troppe cose. È per questo. L'uomo fa, combina, tanto più di quanto riesca a sopportare o debba sopportare. È così che scopre di poter sopportare qualsiasi cosa. È per questo. È questo che è terribile. Che può sopportare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa.”
“Quando qualcosa arriva a diventare un’abitudine, riesce anche a arrivare parecchio lontano dai fatti e dalla verità.”
“La città si dispiacque di essersi rallegrata, come a volte la gente si dispiace per coloro che alla fine ha costretto a fare come voleva.”
“I bambini riescono ad accettare gli adulti come adulti, gli adulti non riescono mai ad accettare i bambini se non come adulti anche loro.”
“Uno ha più paura dei guai che potrebbe avere che di quelli che ha già. Si aggrappa ai guai ai quali è abituato piuttosto che rischiare di cambiare. Un uomo può parlare di come gli piacerebbe sfuggire alle persone vive. Ma sono i morti quelli che gli fanno più male. Sono i morti che se ne stanno belli tranquilli in un posto e non cercano di trattenerlo, quelli a cui non può sfuggire.”
“È una delle più simpatiche vecchiette che abbia mai conosciuto.”
“Non vorrei mai trovarmi nei panni di un cane, di un cavallo o di una donna che abbiano a che fare con Howard Hawks.”