“L’umorismo dei condannati a morte non è un segno di forza: a chi è debole e spaventato, la paura fa meno orrore se riesce a riderne.”
L’uomo non è una pecora. E per quanto intelligente, non l’ha capito nemmeno Lenin. La rivoluzione si fa per non avere nessuno che ci governi. E invece Lenin ha detto: “Prima vi governavano in modo stupido, io lo farò usando il cervello”.
“Per provare quel sentimentosconosciuto – la felicità – non serve la vista, non servono i pensieri né le parole.”
“Non vi sono innocenti tra i vivi. Tutti sono colpevoli: tu imputato, tu procuratore, ed io penso all'imputato, al procuratore e al giudice. Ma perché ci fa tanto male e vergogna la nostra abiezione?”
“Gli avevano tolto tutto: il lavoro, l’onore, la quiete, la fiducia in se stesso. Ora toccava alla sua ultima consolazione: l’amore.”
“Esiste un diritto superiore a quello di mandare a morire senza pensarci due volte. È il diritto di pensarci due volte prima di mandare qualcuno a morire.”
“La nebbia copriva la terra. Il bagliore dei fanali delle automobili rimbalzava sui fili dell’alta tensione che correvano lungo la strada.”
“Il sancta sanctorum della guerra, la sua tragicità, consistono nel diritto di un uomo di mandare a morte un altro uomo. Esponendolo al fuoco nemico in nome di una causa comune.”
“Le donne possiedono un istinto fortissimo. Un istinto forte ed elementare.”
“Neudobnov è una persona straordinaria, di un’onestà cristallina, un comunista inflessibile di forgia staliniana. Ma un difettuccio ce l’ha: non riesce a cogliere i germogli del nuovo, non li sente. L’essenziale, per lui, è citare i classici. Mentre non sempre coglie quel che gli insegna la vita. A furia di citazioni, certe volte sembra non sapere e non capire in che paese vive.”
“A generare un regime sono i rapporti ideologici e materiali fra i popoli.”
“Non credo che i comunisti possano migliorare le persone. Non ci è mai riuscito nessuno, da che mondo è mondo.”
“Ci avrebbe pensato la nuova insegnante – la guerra – ad approfondire gli argomenti, a far recuperare chi era rimasto indietro e a colmare le lacune.”
“Ci si sentiva soffocare, lì dentro, l’aria era satura di cattiveria, di acredine. Ciò che per anni era rimasto nell’ombra come in ogni famiglia o quasi – affiorando per qualche istante e tornando poi a quietarsi, placato dall’amore e dalla fiducia – era salito in superficie, sgorgava e fluiva copiosamente, riempiendo la loro vita, ed era come se tra padre, madre e figlia ci fossero solo incomprensioni, sospetti, rabbia, biasimo.”
“La crudeleesperienza degli ultimi anni ci insegna che un uomonudo perde ogni capacità di ribellarsi, si rassegna al proprio destino, insieme agli abiti dismette anche l’istinto di sopravvivenza e accetta la sua sorte come un fatto ineluttabile.”