“Neudobnov è una persona straordinaria, di un’onestà cristallina, un comunista inflessibile di forgia staliniana. Ma un difettuccio ce l’ha: non riesce a cogliere i germogli del nuovo, non li sente. L’essenziale, per lui, è citare i classici. Mentre non sempre coglie quel che gli insegna la vita. A furia di citazioni, certe volte sembra non sapere e non capire in che paese vive.”
“Un uomo duro, amaro, che aveva lavorato tutta la vita, aveva ucciso su ordinazione, aveva accettato tutto ciò che non poteva evitare, ma che, in qualche parte di se stesso, non si era lasciato intaccare. Un uomopovero, insomma.”
“Sono diventato un attore per fuggire da me stesso. Ogni personaggio da interpretare è un rifugio.”
“Se avesse usato bene il suo tempo, non sarebbe diventato nessuno.”
“Egli [Pericle] era personaggio potente, per prestigio e lucida capacità di giudizio, assolutamente trasparente e incorruttibile, reggeva saldamente il popolo senza però violare la libertà e non si faceva guidare da esso più di quanto non lo guidasse lui, poiché non cercava di conseguire il potere con mezzi impropri e perciò non era costretto a parlare per compiacere l’uditorio. Il suo potere si fondava sulla considerazione di cui godeva. Quando si accorgeva che quelli – l’Assemblea – si abbandonavano a sconsiderata baldanza, li colpiva con le sue parole, portandoli allo sgomento, per ricondurli poi ad uno stato d’animo di rinnovato coraggio, se li vedeva in preda ad una paurairrazionale.”
“Ho rinunciato a cercare il consenso a ogni costo. Accetto di non riuscire simpatica a tutti. Ho imparato a dire quello che penso e a non aspettare le cose, ma a farle succedere. Ad affermare me stessa.”