“Si allena la «concentrazione decisionale» in base alle esigenze esecutive.”
“Chiunque ami essere adorato finisce inevitabilmente con l’affezionarsi ai suoi adoratori, persino quando comincia a stancarsi del gioco.”
“Quando Michels insiste sull’importanza di infondere ai ragazzi una mentalità costruttiva, vuol dire che il piacere di un gioco tecnico e offensivo è il miglior strumento per trasmettere al singolo e al gruppo coraggio, autostima, sicurezza: in ultimo, il superamento della paura.”
“Il comportamento è vissuto come una libera scelta piuttosto che come un’imposizione.”
“Le emozioni sono più razionali di quello che crediamo e i processi decisionali non sono freddi, ma poggiano su opzioni affettivo-emotive.”
“Mourinho – pur tenendo nitida la gerarchia dei ruoli – riesce ad amalgamarsi alla truppa.”
“Nessuno si sogna di negare l’importanza del talento individuale, «dell’intuitività» risolutiva del grande giocatore che vede autostrade dove altri solo sentieri.”
“Connotati d’insieme: lo sfumarsi dei confini tra i reparti fino all’annullarsi della nozione stessa di reparto, con le variazioni dal 4-4-2 al 4-3-3 che diventano, se non irrilevanti, secondarie; la visibilità del principio che in scienza si dice «olistico», secondo cui il tutto è più della somma delle parti (ovvero, applicato al calcio, la squadra è qualcosa di più e di diverso rispetto alla somma tecnica, atletica e psicologica dei giocatori); e il concetto di polivalenza sia individuale (il giocatore capace di affrontare tutte le fasi di gioco) sia collettiva (la predisposizione ad affrontare tutte le possibili situazioni tattiche).”
“Il Barcellona di Guardiola – quarant’anni dopo – è la versione attualizzata e integrata di quel calcio. Guardarlo giocare è come ascoltare non tanto i gradevoli Coldplay (il cui Viva la Vida è stato nel 2009 l’inno dei tifosi), quanto i Radiohead; e non i Radiohead ancora semi-figurativi dei primi dischi, ma quelli della svolta di Kid A e Amnesiac in cui tanti generi (noise, ambient, dance, jazz) vengono contrastati e armonizzati in una tessitura sonora puntiforme e diffusa, con l’elettronica che ricorre anche alla classica (gli ottoni di The National Anthem) o allo scongelamento di strumenti come «l’Onde Martenot», archeo-synth dai suoni glissati.”
“Connotati specifici di reparto: la difesa che si «alza» e permette sia ai laterali di agire da ali, sia ai centrali di impostare il gioco come centrocampisti aggiunti; il centrocampo che pressa nella metà campo avversaria («total pressure») così da accelerare la transizione difesa/offesa e portare più facilmente al tiro non solo le punte ma gli stessi centrocampisti (Neeskens); gli attaccanti che tornano incessantemente (per sistematizzare la superiorità numerica e facilitare la riconquista) o si allargano sulle fasce, considerando l’assist importante quanto il gol (Cruijff e Rep).”
“Connotati sistemici di squadra, estesi cioè a tutti i reparti: la marcatura e l’anticipo basati su un costante raddoppiare e triplicare, su un aiuto per cui ogni giocatore non è mai in una situazione di uno contro uno nel recupero palla; le soluzioni costruttive (prima che offensive) fondate sul possesso, cioè sulla precisione dei passaggi e sullo smarcamento (vedi l’azione che porta al gol al secondominuto della finale di Monaco, con la Germania che si trova sotto senza aver mai toccato la palla); lo smarcamento stesso compiuto da più uomini, in modo che ogni giocatore abbia sempre diverse opzioni nel passaggio e non sia mai isolato nell’uno contro uno anche nella costruzione.”
“Messi è, nell’insieme, un enigma. La sua figura è totalmente priva di appeal: preso «in borghese», è un gaucho dai tratti convenzionali, dallo sguardo quieto ai limiti dell’opaco. In lui, colpisce l’irrisolta coesistenza di due stati: uno troppo infantile, con l’amore per il calcio e la Playstation fusi in una specie di vacanza permanente, come di chi rimandi all’indefinito l’assunzione di responsabilità; l’altro troppo adulto, con una condotta precocemente asciutta e sorvegliata, con un dominio emotivo fraintendibile per apatia disillusa, solo di rado interrotto da un sorriso estemporaneo per un gol proprio o di un compagno. Siamo davvero agli antipodi – non solo tecnici – dell’altro top player che gli viene sempre contrapposto, Cristiano Ronaldo, «tamarro», iperemotivo e seduttore.”