“Il nostro esserci qui e ora induce l’aspettativa che ci saremo sempre – promessa priva di sostanza. Mi piaceva l’idea che da un simile ribaltamento l’egoismo uscisse smussato, che al pensiero della propria morte venisse quasi da chiederescusa per l’involontario abbandono: anziché preoccuparsi per la propria sorte, chiedersi come sarà, non per noi ma per gli altri.”
“Il giardino, immagine miniaturizzata del creato, ha confermato di essere l'unica duratura, profonda, appagante relazione possibile.”
“Nella solitudine del giardino, all’ombra di una quercia, senza imporre nulla a nessuno, è piacevole abbandonarsi a una deliziosa spensieratezza, lasciare che idee e immagini si formino e disfino con la stessa inconsequenzialità delle nuvole in cielo.”
“Ci sono talmente tante cose belle al mondo, che se mi concentro continuerò a trovarne sempre di più, un’infinità, e non ci sarà più tempo di sentirsi cupi.”
“Il vero pericolo di questa malattia, di ogni malattia forse, è restare imprigionati nella gabbia del proprio egoismo.”
“Quando le forze scemano, anche il rapporto con le cose materiali si assottiglia.”
“Siamo noi a scegliere, di volta in volta, come vivere quanto ci viene dato.”