“L’idea oggi invalsa e trionfante è che, se uno studente non studia, è colpa dell’insegnante che non lo sa motivare.”
“Oggi l’insegnante deve fare ben altro. Recupera. Colma. Accoglie. Progetta. Esplicita. Pianifica l’offerta, cura l’utenza, individua i percorsi, stabilisce gli obiettivi, disegna la mappa, costruisce la griglia, indica i saperi, fornisce un metodo, studia le strategie, usa gli strumenti, stabilisce i criteri, valuta oggettivamente, si autovaluta, si monitorizza, certifica le competenze, somministra i test, verifica in itinere, rispetta gli obiettivi, organizza i moduli, percorre i percorsi, si aggiorna nei contenuti e nei metodi, mette in atto il processo educativo, esplicita le competenze, concretizza le conoscenze, verifica l’apprendimento, si relaziona agli altri enti – anche e preferibilmente in contesti variabili – governa i conflitti, lavora sul territorio, innalza il tasso, il successo scolastico... ma soprattutto è flessibile, flessibile e disponibile, disponibile al cambiamento... Un mare.”
“Non so perché ci portiamo sempre così tanta roba in vacanza. E' perché ogni volta pensiamo che la vacanza sia una vita, una piccola vita in miniatura, in cui bisogna avere l'occorrente. Per tutto quello che potrebbe capitare, non si sa mai quale avventura, quale storia, quale passione.”
“La scuola di oggi (attraverso tutte le riforme recenti, dal 1994 a oggi) sta completamente abolendo la componente estetica (ed estatica!) dalla vita dei giovani: non esiste più il pensiero artistico, e l’arte, la musica, la letteratura (e quindi in generale il pensiero, dico il pensiero astratto, inutile, creativo) sono relegati in una specie di ghetto per pochi disadattati, malaticci e perdenti. Basta, spazzato via tutto ciò. Non serve.”
E' che non è vero che i figli hanno la loro vita, hanno anche la nostra vita, e noi abbiamo la loro. [...] Ma noi non chiediamo più nulla ai figli, neanche "come stai". Abbiamo paura di disturbare. Di interrompere il loro sonno chiamato giovinezza. Quando gli chiediamo di studiare, siamo patetici. Glielo chiediamo così, perché si fa, perché ci è rimasto dalla tradizione che un figlio deve studiare, ma non lo sappiamo neanche più bene noi perché; e loro lo sentono che glielo chiediamo senza scopo, sentono che dietro quella richiesta c'è il vuoto. Perché in fondo non c'è più niente che vogliamo da loro.
“Il mare è dove la terra finisce: per questo abbiamo sempre ogni volta quella sensazioneforte di inizio.”
“L'arte di rimandare le scelte, possibilmente di non farle mai: sottile convinzione, deliziosa, che poi all'ultimo qualcosa o qualcuno intervenga a provocarla la scelta, a renderla in qualche modo obbligatoria.”
“Una foto bisogna pensarla. Non si fa con un clic, si fa con giornate e giornate passate a pensare: al progetto, all'idea, alla tua vita, al luogo, alla luce, a quand'eri piccola, non so, pensare, al senso, al posto che avrà quella foto, alla tua opera complessiva, a come va a finire la storia che vuoi raccontare.”
“Ci mettiamo tanti paletti nella vita, senza saperlo; aggiungiamo cose, cani, case, mariti, barche, figli, viaggi, quadri che poi ci chiudono come in un recinto.”
“È incredibile come il faresacrifici nella vita poi, in qualche modo, ti chieda in cambio delle vittime.”
“A me piacerebbe che la realtà fosse esattamente quella che si vede e niente di più. Che il suo lato nascosto rimanesse nascosto: una montagna sommersa e noi quassù piccoli e senza strumenti ottici, né maschera sub, né cannocchiale, niente. Impossibile vedere. Una sorta di invisibilità del mondo, ecco. Mica per niente Omero era cieco; lo sapeva, lui, che è meglio non vedere, che solo così il mondo si allarga a dismisura e diventa veramente grande. Degno di viverci, insomma.”
“Il mare al mattino presto ha un segreto, che poi a mano a mano perde, perché la giornata nel suo farsi glielo ruba. E noi sempre lì a cercare di prenderlo quel segreto, prima che sia tardi.”
“Le parole servono all'umanità quando ne vale la pena. Le parole hanno un alto valore: sono il segno che noi abbiamo qualcosa in più rispetto agli animali. Per questo non dobbiamo sprecarle.”
“Ormai, per amor del quieto vivere, non facciamo più nessuno sforzo per pensarla a modo nostro.”
“Non è la penuria di denaro che distrugge una scuola, sono le idee sbagliate, prima di tutto. La mancanza di soldi, ovvero l’intervento dei tagli, può solo perfezionare l’opera.”