“È piacevole trattenere un po' una mezzanotte di festa.”
“Da quando era andata sposa a diciannove anni e si era sistemata nel villino non aveva mai conosciuto la felicità. Oh dio, dio mio! Che cosa mancava a questa donna?! Che cosa mancava a una donna nei cui occhi bruciava un inspiegabile fuocherello, che cosa mancava a quella strega con un leggero strabismo a un occhio che in quella giornata primaverile si era ornata di mimose? Non lo so. Non mi è noto. Evidentemente diceva la verità, le mancava lui, il maestro, e non un villino gotico, non un proprio giardino, non il denaro. Lei lo amava, aveva detto la verità. ”
“Capii che per l'intera mia vita avevo amato proprio quella donna!”
“Mai togliere il paralume a una lampada! Il paralume è sacro. Non fate mai come i topi che fuggono davanti al pericolo, verso l’ignoto. Accanto al paralume sonnecchiate, leggete – lasciate che infuri la bufera – attendete, che siano loro a venirvi a prendere.”
“Se io, andando al gabinetto, cominciassi a orinare per terra fuori dalla tazza e lo stesso facessero Zina e Dar’ja Petrovna, nel gabinetto comincerebbe lo sfacelo. Quindi vuol dire che lo sfacelo non è nei gabinetti, ma nelle teste.”
“La bufera gli sparò una fucilata sopra la testa, agitando le enormi lettere di uno striscione di tela: È POSSIBILE RINGIOVANIRE?”
“I manoscritti non bruciano.”
“Chi ti ha detto che non esiste sulla terra un amore vero, fedele, eterno? Venga tagliata la ripugnante lingua al mentitore!”
“Qualsiasi cosa accada, accade sempre così come è necessario, e solo per il meglio.”
“Non voglio più niente dalla vita, tranne vederti. Ma ti consiglio nuovamente di lasciarmi. Precipiterai insieme con me.”
“Probabilmente se ne sta tremante accanto alla stufetta, tutto ha dimenticato, e potrebbe anche piangere. Ma, anche senza tutto ciò, c’è già abbastanza angoscia. Bisogna sputarci sopra. Basta fare i sentimentali. Abbiamo fatto i sentimentali per tutta vita. Basta.”
“Il direttore d'orchestra, uscito di senno, senza rendersi conto di quello che faceva, agitò la bacchetta e l'orchestra non attaccò, non suonò, non avviò, ma appunto, rifilò una marcia incredibile, di una sguaiataggine unica.”
“Per me non ci sono dubbi che questi stati slavi di second'ordine, altrettanto barbari quanto la Russia, rappresentino un terrenoideale per il comunismo.”
“In lei c'era ammirazione per tutti coloro che compiono qualcosa di eccezionale.”
“Era chiaro che la visita a quella casa del dolore aveva lasciato in lui una traccia profonda. Rjuchin cercava di comprendere che cosa lo affliggesse. Il corridoio con le lampade azzurre gli si era fissato nella memoria? Il pensiero che sulla terra non c'è sciagura peggiore della perdita della ragione? Sì, sì, naturalmente, anche questo. Ma questo era in qualche modo un pensiero generico. E invece c'era qualcosa d'altro. Che cos'era? L'offesa, ecco cos'era. Sì, sì, le parole offensive lanciategli da Bezdomnyj direttamente sul viso. E il dolore non era nel fatto che erano offensive ma che contenessero una parte di verità.”