“Era chiaro che la visita a quella casa del dolore aveva lasciato in lui una traccia profonda. Rjuchin cercava di comprendere che cosa lo affliggesse. Il corridoio con le lampade azzurre gli si era fissato nella memoria? Il pensiero che sulla terra non c'è sciagura peggiore della perdita della ragione? Sì, sì, naturalmente, anche questo. Ma questo era in qualche modo un pensiero generico. E invece c'era qualcosa d'altro. Che cos'era? L'offesa, ecco cos'era. Sì, sì, le parole offensive lanciategli da Bezdomnyj direttamente sul viso. E il dolore non era nel fatto che erano offensive ma che contenessero una parte di verità.”

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Tratto dal Book Il maestro e Margherita

Mikhail Bulgakov
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Nato 15 maggio 1891 a Kiev
Morto 10 marzo 1940 a Mosca

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