“Perché alla fine ha ragione Stephen King, l'orrore è nel quotidiano, non è nel mostro che viene dallo spazio, è nella tazzina di caffè che non hai bevuto perché ha squillato il telefono.”
“Tutto sembra grande, se si sta in ginocchio.”
“Non permettergli mai di ridurti a pensare che vali solo quello che ti pagano.”
“L'arroganza che diventa tecnica di vendita, assumendo il nome in codice di SicurezzaDiSé. Sublime.”
“Meglio aver culo che talento.”
“Ci sono cose che si sanno e basta, e le prove sono solo conferma.”
“Ogni volta che apri bocca per parlare, ricordati che è con la parola che Dio ha creato il mondo.”
“Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata.”
“Nell'ora della debolezza alcuni preferiscono diventare credenti piuttosto che forti.”
“Il dolore è nudo, e il nero serve a coprirlo, non a farlo vedere.”
“Riemergere da se stessi è tanto difficile quanto più si è profondi.”
“Le colpe, come le persone, iniziano ad esistere quando qualcuno se ne accorge.”
“Non c’è stato di famiglia che possa vincere la battaglia contro i pomeriggi di sole estivo in cui si è riusciti a infilare il primo pallone in porta tra le grida dei compagni, o liberato insieme una libellula gigante entrata per sbaglio in un retino per farfalle. Cosa può il richiamo del proprio sangue contro la consapevolezza di essere stati la causa involontaria del primo sangue sgorgato dal ginocchio di un amico?”
“Nessun Natale trascorso in famiglia compete dentro all'anima con il vento in faccia di certe discese in bicicletta senza mani, col riflesso della treccia scura che dondola sulla schiena della bambina più bella o con la rovente vergogna di un giornale per grandi trovato tra gli sterpi e sfogliato insieme in silenzio, attoniti. In quelle verginità perdute c’è il segretopatto dei veri complici, il poterenormativo delle prime consapevolezze comuni, contro le quali non esiste famiglia che possa pretendere maggiori diritti.”
“Non c'è plurale nel mondo di un figliounico, educato dalla solitudine a diventare per sempre l'unicamisura di se stesso.”