“Nessuno dev'esserci dov'è la bellezza, questo essa sembra dire e con gesto sdegnoso ti volta le spalle. Chi vede il volto della bellezza muore, sì, ma non disperato.”
“Ciò che vi è di altro nel bello è il suo effetto distruttore. La felice tensione di una poesia fa scoppiare, se essa entra in te, il tuo povero cuore. Tu ne sei la vittima che accoglie devota l'acuminato coltello con cui il bello di immola.”
“Socrate muore perché ha violato la legge. È scioccodire che egli era un galantuomo, dice giustamente Hegel. Se filosofo è colui che mette l'individuo contro il mondo non possiamo non provarne ripugnanza, egli aggiunge.”
“Filosofi sull'altare e poi scagliati giù. Ho assistito al loro regno, e al dominio delle loro idee, e l'ho studiato più che quello di duci e condottieri. Ho avuto amori duraturi, ho imitato modelli (ma come si può imitare l'Idea, ahimè). Sono invecchiato lì dentro. Di essa conosco tre o quattro cose meglio dei miei contemporanei. Non ho altro da aggiungere.”
“Il meglio non è altro che la realtà così com'è. Questo fu il pessimismo di Hegel.”
“La politica è la tutela dei minorati.”
“Un'idea non mi sembra veramente attendibile se non appaga anche i miei sensi.”
“L'arte del filosofare viene alla luce anche grazie al comportamento mimetico di chi la esercita.”
“Che non ci sia niente di peggiore del mondo, non si deve dimostrare. Il discorso pessimistico appartiene al genere oratorio, e questo perché presuppone un uditorio che può gridare e agitarsi.”
“Non si può essere reazionari perché non c'è dove tornare; non si può essere progressisti, perché non c'è dove andare.”
“La verità, compito di chi si occupa di filosofia, non è il dialogo fra due che filosofano, ma un muto cenno che viene rivolto alla vittima designata.”
“Nella foia di moltiplicarsi tipica dei diseredati (come si sostiene) non vedo un'accanita energia vitale che dovrebbe compensarli. Ma la vita al punto più basso.”
“Fingiti perdigiorno, proteggi ciò che fai non facendo nulla. O facendo in modo che tutti lo pensino.”
Alcuni si agitano perché non pensano. “Fare” li mangia vivi. Ma in realtà si muovono, non fanno altro. Cambiano posto, semplicemente.
“Solo chi conserva i valori li perde, e solo chi non può che sovvertirli in realtà li conserva.”