“Chi sa carezzare le persone con piccolo capitale fa grosso guadagno.”
“Sconvenevol costume è anco, quando alcuno mette il naso in sul bicchier del vino che altri ha.”
“Per la qual cosa né vantare ci debbiamo de’ nostri beni, né farcene beffe, ché l’uno è rimproverare agli altri i loro difetti, e l’altro schernire le loro virtù.”
“Schernire non si dee mai persona, quantunque inimica; perché maggior segno di dispregio pare che si faccia schernendo, che ingiuriando; con ciò sia che le ingiurie si fanno o per istizza o per alcuna cupidità; e niuno è che si adiri con cosa o per cosa che egli abbia per niente, o che appetisca quello che egli sprezza del tutto.”
“Troverai di molti, che mentono, a niun cattivo fine tirando né di proprio loro utile, né di danno o di vergogna altrui; ma perciò che la bugia per sé piace loro; come chi bee, non per sete, ma per gola del vino.”
“Diciamo adunque che ciascun atto che è di noia ad alcuno de’ sensi, e ciò che è contrario all’appetito, et oltre a ciò quello che rappresenta alla imaginatione cose male da lei gradite, e similmente ciò che lo ’ntelletto have a schifo, spiace e non si dèe fare.”
“Gloria non di virtù figlia a che vale?”
“Il proferire il tuo consiglio non richiesto niuna altra cosa è che un dire di esser più savio di colui cui tu consigli, anzi un rimproverargli il suo poco sapere e la sua ignoranza.”
“Nella comune usanza si dèe l’uomo astenere di tanto dar consiglio e di tanto metter compenso alle bisogne altrui: nel quale errore cadono molti, e più spesso i meno intendenti.”
“E come i piacevoli modi e gentili hanno forza di eccitare la benivolenza di coloro co’ quali noi viviamo, così per lo contrario i zotichi e rozzi incitano altrui ad odio et a disprezzo di noi.”
“Non istà bene a fregarsi i denti con la tovagliuola, e meno col dito, che sono atti difformi. Né risciacquarsi la bocca e sputare il vino, sta bene in palese. Né in levandosi da tavola portar lo stecco in bocca, a guisa d’uccello che faccia suo nido, o sopra l’orecchio, come barbiere, è gentil costume.”