“Settembre è il mese perfetto per i matrimoni. Né caldo né freddo. Né bello né brutto. Come il matrimonio, appunto.”
Vorrei fare un appello a reti unificate. Una supplica. Non c’entra Ruini, giuro. Un’implorazione accorata. Guarda. Scrivo il pezzo in ginocchio. Mi rivolgo a voi, costruttori di cartucce per stampanti. Vi scongiuro. Potete fare le cartucce del nero un po’ più grosse così durano di più? Potete evitare cortesemente di sfornare cartucce piccole come gianduiotti con dentro l’inchiostro sufficiente per stampare “Ciao pirla” in Arial 14? Vi prego amici.
“Volete sapere il segreto per conquistare una donna? Niente fiori né opere di bene. Scarpe. Occupatevi dei suoi piedi e lei si occuperà del vostro cuore.”
“Ho scoperto di avere le misure classiche 90-60. Ma non di seno e fianchi. Per adesso solo di pressione.”
Cari homi sapiens sapiens, state sereni e non temete. Dire una volta tanto “ti amo” non crea impotenza.
“Le madri sono come i senatori a vita. Una volta elette, che tu lo voglia o no, continuano a governarti per sempre.”
“La misuraideale delle tette è a coppa di champagne. Le mie sono a tappo di champagne.”
“La maggior parte delle donne che lavora dipende dalla colf. Non è la colf che dipende da noi.”
“In amore sono importanti le piccole cose. Che ti regali un fiore? No, molto meno. Che si lavi i piedi, per esempio.”
“Se vede che c’è del ciupa in arrivo, in un attimo si cala braghe e mutande fino alle caviglie. Trac. Si pela da solo come una banana. Devo ammettere che in un primo momento l’effetto è bello. Peccato però che intorno alle caviglie si formi un cocktail di mutande, jeans, scarpe e calze, tutto saldato insieme, dal quale lui non riemergerà mai più. Una specie di piedistallo. Tu resti marmorizzata a guardarlo, come l’allodola ipnotizzata dal serpente, e lui comincia a saltellare come se stesse facendo la corsa nei sacchi, o fosse un giocatore di Subbuteo. Passa da superfigo a supercretino in un nanosecondo.”
“Quando vi chiedono quanti anni avete aggiungetevene una ventina. Così vi diranno almeno che li portate benissimo.”
“Si tratta della classica sindrome del seme di pomodoro. Ciò che diventano gli uomini quando cominciano a sentirsi legati. Piccoli, poco nutrienti, pelosetti e scivolosi. Quando il gioco si fa duro, i duri si chiedono se è il caso.”
“Vogliamo parlare dei maschi che si tingono? Guarda, solo a pensarci mi viene la congiuntivite. Non è tanto il tingersi in sé che, va be’, se uno si fa schifo grigio, che cosa vuoi mai dirgli, ma è che le tinte maschili sono sempre orride. Sono sempre colori che non esistono in natura. Smalti da carrozzeria.”
“Oggettivamente resistere a Belén non è facile. ”
“L'uomo che si spoglia davanti alla donna rimane da sempre uno spettacolo della natura, è come vedere un gattocadere nella tazza del cesso: fa ridere e tenerezza insieme.”