“Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile. Senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo, non ero nata per una vita da geisha. Come molte cose, nella mia strana vita, ci fu trasportata dalla corrente.”

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Tratto dal Film Memorie di una geisha

Zhang Ziyi
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Nato 9 febbraio 1979

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“È semplicemente incredibile. Non spiega niente, ecco. O forse è così: loro non spiegano e noi non siamo tenuti a sapere. Noi abbiamo vecchiracconti tramandati di bocca in bocca; riesumiamo da vecchi bauli e casse e cassetti lettere senza indirizzo o firma, in cui uomini e donne che un giorno vissero e respirarono sono adesso mere iniziali o soprannomi coniati da qualche affetto ora incomprensibile che a noi suonano come sanscrito o Chocktaw; noi vediamo confusamente delle persone, le persone nel cui sangue e seme vivente noi stessi giacevamo in un sonno d’attesa, in quella umbratile attenuazione del tempo, assurte ora a proporzioni eroiche, tornate a compiete i loro atti di semplice passione e semplice violenza, impervie al tempo e inesplicabili. Sì, Judith, Bon, Henry, Sutpen: tutti quanti. Loro ci sono, eppure manca qualcosa; sono come una formula chimica riesumata insieme alle lettere da quel cassone dimenticato, accuratamente, la carte vecchia e sbiadita che va in pezzi, la scrittura sbiadita, quasi indecifrabile, eppure piena di significato, familiare quanto a forma e senso, nome e presenze di forze volatili, ma nulla accade; tu rileggi, pedante e attento, riflettendo bene, accertandoti di non aver dimenticato nulla, di non aver commessoerrori di calcolo; tu le ricomponi ancora e nulla accade: semplicemente le parole, i simboli, le forme in sé stesse, umbratili, imperscrutabili e serene, contro quel turgido sfondo di un orribile e sanguinoso groviglio di affari umani.”

~ Cit. William Faulkner


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