Ognuno di noi cova dei dubbi. [...] Altri si fanno paralizzare dai dubbi, giocano al “cosa succederebbe se…?”. [...] Inoltre, ci sono amici e parenti che ci rammentano i nostri difetti senza che glielo chiediamo. Dicono: «Cosa ti fa credere di poterlo fare?», oppure: «Se è un’idea tanto brillante, come mai nessun altro ci ha pensato prima?», «Non funzionerà mai. Non sai quello che dici». Queste parole di sfiducia sono talmente fastidiose da bloccarci. Ci viene un orribile mal di stomaco. Alcuni non ci dormono la notte. Oppure rinunciano ad agire. Preferiscono giocare sul sicuro, perdendosi però le occasioni migliori. La vita passa loro davanti mentre siedono immobili con un peso sullo stomaco. Tutti ci siamo sentiti così una volta nella vita, qualcuno anche più di una.
“Io sono assolutamente certo di essere l'uomo più democratico che sia mai giunto ad essere primo ministro d'Italia.”
“Sapete perché sono sempre così carino con le signore? Deriva dall'anagramma del mio nome: l'unico boss virile.”
“L'opposizione non è nel mio DNA.”
“Mi potrei definire un sentimentale che agisce con razionalità.”
“Se c'è qualcuno che mi ricorda la mitezza di Gandhi, quello è il signor Berlusconi.”