Ognuno di noi cova dei dubbi. [...] Altri si fanno paralizzare dai dubbi, giocano al “cosa succederebbe se…?”. [...] Inoltre, ci sono amici e parenti che ci rammentano i nostri difetti senza che glielo chiediamo. Dicono: «Cosa ti fa credere di poterlo fare?», oppure: «Se è un’idea tanto brillante, come mai nessun altro ci ha pensato prima?», «Non funzionerà mai. Non sai quello che dici». Queste parole di sfiducia sono talmente fastidiose da bloccarci. Ci viene un orribile mal di stomaco. Alcuni non ci dormono la notte. Oppure rinunciano ad agire. Preferiscono giocare sul sicuro, perdendosi però le occasioni migliori. La vita passa loro davanti mentre siedono immobili con un peso sullo stomaco. Tutti ci siamo sentiti così una volta nella vita, qualcuno anche più di una.
“Le persone più facili da ingannare siamo noi stessi.”
“È giusto essere contenti di ciò che abbiamo, mai di ciò che siamo.”
“- Lo specchio è a pezzi.- Sì, lo so, mi piace così: mi ci vedo come mi sento.”
“Agli occhi degli altri, non siamo sempre come ci immaginiamo. Quando incontriamo qualcuno per la prima volta, possiamo sforzarci di fare buona impressione, proporre la migliore immagine possibile di noi stessi, eppure può capitare che tutto vada orribilmente male lo stesso.”
“Se noi non siamo chi pensiamo di essere, chi sono gli altri? Se le possibilità che gli estranei ci giudichino in modo errato sono così alte, come possiamo essere sicuri che il giudizio che noi diamo di loro sia in qualche modo coerente con la vera persona che è nascosta sotto la superficie?”