“- Dove posso trovare abba Staziano? – chiese un viandante a un monaco di Celle.Questi rispose:- È nel recinto dei maiali. Lo riconoscerai perché ha un cappello in testa.”
“Il nostro abate Serapione – fa un monaco a un confratello di un altro monastero – è talmente innamorato della parola di Dio, che lo assistono quarantamila angeli. Duemila lo assistono nella lettura, duemila nella meditazione, duemila nella contemplazione.- E gli altri trentaquattromila?- Lo aiutano ad andare nell’orto a lavorare.”
“Un igumeno andò a trovare un anziano:- Abba, come dev’essere un’omelia?- Un’omelia – gli rispose l’anziano – deve avere un buon inizio e una buona fine. E tu fa’ in modo che l’inizio e la fine siano il più vicini possibile.”
“I padri del deserto avevano la donna in grande sospetto. Ma è eccessivo parlare di misoginia assoluta. La loro arguzia li salvava da ogni eccesso. Disse un giorno abba Filarete: Le donne indovinano tutto e non sbagliano che quando riflettono.”
“I padri del deserto lavoravano molto. Ma talvolta qualcuno era un po’ pigro. Così un giorno il grande Daniele disse a un giovanemonaco che stava in ozio:- Mi raccomando, fratello: se vedi uno che riposa, aiutalo!”
“Due padri s’incontrarono in pieno deserto. Dopo essersi fatti le metanìe, uno disse all’altro:- Perdona la mia indiscrezione, fratello, ma tu, un tempo, non abitavi ad Antiochia?- Non sono mai stato ad Antiochia.- Neanch’io.- Allora deve trattarsi di due altri fratelli.”