“Chi biasima l'ingiustizia lo fa non perché teme di commettere le azioni ingiuste, ma perché teme di patirle.”
“Non è giusto che una persona sia padrona di un’altra persona o di un animale.”
“Si può ridere vedendo un farabutto che mangia l’uva a un poverocieco, ma quando il picarismo diventa la strategia per affrontare la vita quotidiana, a tutti i livelli, e ancora peggio per governare, i risultati si vedono e si vedranno sempre, perché ogni malefatta altrui resterà lì immutabile a ricordarci le nostre.”
La pesante anomalia italiana è che ci siamo abituati a indignarci di meno perché avremmo robusti motivi per indignarci di piú. Le disuguaglianze evidenziate dalla crisi economica sono in Italia piú gravi che altrove. In questo regno della prevaricazione e dell’ingiustizia, ignorare i diritti costituzionali del cittadino è diventata la regola: e ogni lamento viene soffocato in nome della conclamata “mancanza di risorse”, della crisi economica e dell’esorbitante debitopubblico. Si tace però che questo deficit si è formato nel tempo non tanto per pagare servizi ai cittadini, quanto perché governi d’ogni colore hanno pervicacemente protetto una gigantesca evasionefiscale.
“I ragazziitaliani sono molli, sanno solo lamentarsi. Io penso invece che siano fragili, e di questa fragilità siamo responsabili anche noi, che abbiamo il doppio dei loro anni. Li abbiamo spinti a studiare e convinti a sognare. Quando ci siamo accorti che quel sogno avremmo dovuto contribuire a pagarlo, abbiamo detto: scusate, stavamo scherzando. Pensate alle resistenze alla riforma del mercato del lavoro. Difendere l’attuale situazione italiana – riempiendosi la bocca di belle parole, come sempre – vuol dire accettare una dicotomia unica in Europa: rigidità integrale contro precarietà totale. Traduzione: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Accadeva anche nel Medioevo, durante un assedio. Ma gli assediati, dall’alto delle mura, gettavano olio bollente. Non sfottevano gli assedianti.”
“La mia dottrina è questa: se vediamo una crudeltà o un'ingiustizia che abbiamo il potere di fermare, e non facciamo nulla, allora ci rendiamo partecipi di quella colpa.”