“Con simmetrico fair play il comando generale della Nato, prima di ogni incursione, ha avvertito il comando serbo-bosniaco con mezz’ora di anticipo, per consentirgli lo sgombero degli uomini dagli obiettivi prestabiliti. Anche qui, come in altri casi, non è stata una guerra ma una farsa, una rappresentazione illusionistica dello scontro, recitata più per l’opinione pubblica mondiale che per i protagonisti dello scontro.”
“La patria è quella cosa che ti chiama sotto le armi, tu la servi rischiando la vita per undici anni come ho fatto io, poi quando le guerre sono finite ti rileva la divisa e ti rimanda a casadisoccupato... e tu senza lavoro come mangi?”
“Agosto, chiuso per ferie. Chiunque volesse fare guerra all'Italia è avvisato. Ripassi a settembre.”
“Gli anni dopo la guerra si potrebbero raccontare con le sigarette, ambasciatrici contrabbandate di un benesseresconosciuto che veniva promettente da lontano.”
“Le sigarette lanciate dai carri armati della Quinta Armata alla folla plaudente, la stessa che solo poco tempo prima aveva applaudito il contrario, cioè l’invito a combattere e vincere quegli americani. Così va il mondo.”
“Di guerre non ne mancano mai. L’essereumano pare trovi gusto a litigare. E così di guerre ce n’è sempre una. La pace ci sarà soltanto il giorno in cui una bomba più potente di ogni altra cancellerà gli esseri umani dal Pianeta.”