“Io sono stato addestrato a scrivere sessanta parole al minuto, non a sparare a cadaveri già morti!”
“Un giorno, un amico trova James Joyce riverso sullo scrittoio, in atteggiamento di profonda disperazione: 'James, che cosa c'è che non va? È il lavoro?' James asserì, senza nemmeno alzare la testa. 'Quante parole hai scritto oggi?', 'Sette' 'Sette? Ma James... è ottimo, almeno per te!', 'Suppongo di sì, ma non so in che ordine vanno'.”
“Avevo l'abitudine di dire agli intervistatori che scrivevo tutti i giorni eccetto Natale, il Quattro Luglio, e il giorno del mio compleanno. La verità è che quando scrivo, scrivo tutti i giorni, fanatico o no. Ciò significa anche il giorno di Natale, il Quattro Luglio, e il giorno del mio compleanno.”
“Scrivere è un po' come il sesso quando si invecchia: cominciare diventa ogni giorno un po' più difficile, ma quando hai cominciato non vorresti mai finire.”
“Per scrivere al meglio delle proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.”
“Ogni pagina pubblicata in un giornalerispettabile dovrebbe avere una prefazione dell'autore che dichiara perché egli sta pubblicando l'articolo, e che valore vi vede in esso. Io non ho speranza che questa pratica sarà mai adottata.”