“Una delle peggiori tragedie dell’umanità è quella di rimandare il momento di cominciare a vivere. Sogniamo tutti giardini incantati al di là dell’orizzonte, invece di goderci la vista delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre.”
“Si trovava in una situazione nota a molti umani, ma non per questo meno dolorosa: ciò che li fa sentire vivi, è qualcosa che però, lentamente, è destinato ad ammazzarli.”
“Che ne sapevo io della vita, io che ero sempre vissuto con tanta cautela? Che non avevo mai vinto né perso, ma avevo lasciato che la vita mi succedesse? Io che avevo avuto le ambizioni di tanti, ma che mi ero ben presto rassegnato a non vederle realizzate? Che avevo evitato il dolore e l’avevo chiamato attitudine alla sopravvivenza? Che avevo pagato conti e bollette, che ero rimasto in buoni rapporti con tutti il piú a lungo possibile; io, per cui estasi e disperazione erano diventati da molto tempo giusto parole lette una volta nei libri? Uno i cui rimproveri a se stesso non lasciavano mai il segno?”
“Era questo, forse, il loro trionfo definitivo su di lui. Anziché ucciderlo, gli avevano concesso di vivere e, così facendo, erano riusciti a ucciderlo. Eccola, l’estrema irrefutabile ironia della sua vita: che lo avessero ucciso, permettendogli di vivere.”
“Non c'è soltanto la vita che conosciamo. Né solo la vita che siamo riusciti a nascondere. Non ci sono soltanto le varie menzogne sulla vita, alcune delle quali ormai non possono più essere messe in dubbio. C'è anche la vita che non è stata vissuta.”
“Procediamo a casaccio, prendiamo la vita come viene, ci costruiamo a poco a poco una riserva di ricordi. Ecco il problema dell’accumulo.”