“Ci si crede liberi, perché si è, nell'esistenza, come un pallone nell'aria, indipendente in apparenza in mezzo alla tempesta che non si sente, ma portati via da lei senza resistenzapossibile.”
“Non sono un attore e non lo sono mai stato. Quello che la gente vede sul grande schermo è semplicemente ciò che sono, me stesso.”
“Tendo a definirmi un branco con un lupo solo!”
“Dalla perdita di identità, che si costruisce solo con la consequenzialità delle proprie azioni e con l’irrevocabilità delle proprie scelte, nasce quel frazionamento psichico dove l’identità vive nel gesto misurato non sulla scala del bene e del male, di cui non si distingue più il confine, ma sulla scala della noia e dell’eccitazione, della ripetizione e della novità.”
“Io mi sento, ancora oggi a 84 anni, un peccatore. Mi sento sempre inadeguato, perché sono un garantito. È vero: lavoro per i poveri, i precari, i senza-casa, i rom, gli emarginati, i migranti, però sono un garantito rispetto all’umanità dolente che bussa ogni giorno alla mia porta e cerca aiuto. Sono un garantito rispetto a loro. Sono un peccatore-garantito, perché, se esco di casa e incontro un povero, allora gli do l’elemosina e con ciò, forse, credo di salvare la mia anima, di mettere a tacere la mia coscienza.”
“Quanto pesa quello che siamo? E quello che non abbiamo?”