Era come se tutte queste impronte di vita lo afferrassero e gli dicessero: “No, non ti libererai di noi e non sarai un altro; ma sarai così come sei sempre stato, con tutti i tuoi dubbi e con quell’eterno scontento di te, con gli inutili tentativi di ripresa e con le ricadute, con quell’eternaansia di felicità che non ti è data e che per te è impossibile”. Ma questo lo dicevano le sue cose, mentre un’altra voce nell’animo suo diceva che non ci si doveva sottomettere al passato e che di se stessi si poteva fare tutto.
“Io non ho fatto per forza la scelta sbagliata, ho solo scelto. E ho vissuto le conseguenze della mia scelta, retrogusto e tutto.”
“Devo scegliere se stare con Dio ed essere giudicata dal mondo, oppure stare con il mondo ed essere giudicata da Dio!”
“- Il giornalismo si fa coi fatti.- Si ma quali fatti? Non puoi usarli tutti. Il giornalismo è fatto di scelte, scartando ciò che non è importante.”
“Tra la beatitudine dell’incoscienza e l’infelicità di sapere, io ho scelto.”
“Dover decidere fra le diverse agonie rendeva anche le minori quasi insopportabili.”