“Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate.”
“Il concetto di uguaglianza inizia nelle menti dei bambini subito con la prima relazione. Di solito diciamo alle ragazze di vestire in un certo modo e instilliamo in loro la paura che se non lo fanno, potrebbero essereviolentate. Ma noi non parliamo mai ai ragazzi di come comportarsi e delle conseguenze di un cattivo comportamento.”
“C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri.”
“I bambini attribuiscono al verbo «odiare» significati diversi. Può voler dire che hanno paura. Non che si sentano in pericolo di un’eventuale aggressione, quanto piuttosto un sortilegio, una malevolenza. È una sensazione che, da molto piccoli, si può provare anche riguardo alle facciate di certi edifici, o a dei tronchi d’albero e, spessissimo, a cantine umide o armadi a muro profondi.”
“Da bambini, ogni anno si diventa una persona diversa. Di solito succede in autunno, quando con il ritorno a scuola, si entra nella classe successiva lasciandosi alle spalle il caos letargico delle vacanze estive. È allora che si registra il cambiamento piú netto. Dopo non si è piú sicuri del mese o dell’anno, ma si continua a cambiare, comunque. Per un bel po’ di tempo, il passato ti scivola via facilmente e, si direbbe, in modo automatico, consono. I suoi scenari piú che svanireperdono rilevanza. Poi si verifica una regressione, ciò che era morto e sepolto prende a rigermogliare, si impone alla nostra attenzione, ci chiede perfino di agire al riguardo, sebbene sia chiaro che non si può fare un bel niente.”
“Solo dopo i tre anni il bambino riesce ad assistere a una scena che si svolge attorno a lui come a un evento dotato di un certo grado di logica, e a riconoscerla. In uno stadio precedente, tutte le scene gli si presentano agli occhi come un caosimpossibile da comprendere. Il mondo è privo di struttura, informe e melmoso come una minestra di riso acquosa, e impossibile da afferrare. Scorre dietro il vetro della finestra e scompare, senza fermarsi nel cervello in forma di ricordo.”