“Non è la magistratura che deve fare un passo indietro; è la politica che deve fare tre o quattro passi avanti. Senza prevaricarci, possibilmente senza legarci le mani.”
“Non è mai piaciuto al potere un magistrato che pensa. Non è mai piaciuto nemmeno a tanti magistratipensare perché, tante volte, pensare mette in crisi il proprio operato, toglie l'alibi della norma, che va rispettata e basta, tutto il resto sono problemi che non riguardano né il magistrato né tanto meno la sua coscienza.”
“Più passa il tempo e più i processi non finiscono mai, giunge prima la prescrizione, si diffonde in ognuno un più che giustificato senso di impunità. E le regole progressivamente spariscono.”
“Si diceva un tempo che caratteristica del magistrato fosse quella di operare «sine metu ac spe». In altre parole, che la condizione comporta non avere timore e non aspettarsi ricompense per quel che si fa. E anche che il riconoscimento pubblico (il consenso, come si dice di solito) non ha e non deve avere alcun rilievo per la professione. Consenso e dissenso sono indifferenti rispetto all'applicazione della legge, e quindi alla dedizione e all'impegno per l'attività professionale.”
“La magistratura è una variabile non coerente con il sistema consociativo. Per questo infastidisce, preoccupa, inquieta.”
“La magistratura italiana ha avuto una storia a dir poco vivace. Monolitica e impregnata di una cultura formale dell'indipendenza, ma, dal punto di vista sostanziale, spesso inconsapevolmente ossequiante nei confronti degli altri poteri.”