“Tutti i cosiddetti grandiuomini non sono che ragazzi. Hai letto il Memoriale di Sant'Elena? Vedi bene che Napoleone ragiona come noi ai tempi degli scioperi. Non c'è mai nelle sue parole qualcosa che ce lo lasci pensare per conto suo, chiuso nel gusto di una camera sua. Disgraziato, rimpiangeva i campi di battaglia, ed era in una situazione che a un uomo vero, il quale avesse conosciuto l'intimità, avrebbe fatto rimpiangere l'ora del caffelatte. Ci sono abissi, caro mio...”
“I giovani sono orfani di una strada sicura da percorrere, di un maestro di cui fidarsi, di ideali che riscaldino il cuore, di speranze che sostengano la fatica del viverequotidiano. Sono orfani, ma conservano vivo nel loro cuore il desiderio di tutto ciò!”
“Il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi. Di giovani che si muovano sulle strade e non che siano fermi. [...] Di giovani che sempre abbiano un orizzonte per andare e non giovani che vanno in pensione!”
“Il giovane è sempre una persona alla ricerca di qualcosa per cui valga la penavivere, e il Martire dà testimonianza di qualcosa, anzi, di Qualcuno per cui vale la pena dare la vita. Questa realtà è l’Amore di Dio, che ha preso carne in Gesù, il Testimone del Padre.”
Le tensioni ti fanno crescere, sviluppano il coraggio. E un giovane deve avere questa virtù del coraggio! Un giovane senza coraggio è un giovane “annacquato”, è un giovanevecchio.
“Nell’obiettività della vita deve entrare la capacità di sognare. E un giovane che non è capace di sognare è recintato in sé stesso, è chiuso in sé stesso. Tutti sognano cose che non accadranno mai… Ma sognale, desiderale, cerca orizzonti, apriti, apriti a cosegrandi.”