“Venivo da una famiglia di intellettuali, mio padre era un critico d’arte molto apprezzato, scriveva sul Messaggero, e la nostra casa era frequentata da personeimportanti. In pratica era un salotto antifascista, sia pure non militante. A nobilitarlo c’era soprattutto la presenza di Luigi Pirandello, tra l’altro mio padrino di battesimo, di cui mio padre era un grandissimo amico e da cui aveva l’onore di poter leggere in anteprima i lavori. Altri frequentatori fissi di casa mia erano Luigi Savinio, Massimo Bontempelli e Corrado Alvaro.”