“A Erba c’era la carrozza: questa macchina è un edificio con 4 ruote e un soffietto di cuoio incartapecorito e secco, odoroso di stalla e di cosce di cavallo sudato: davanti, sulla cassetta, c’è l’odore proprio del vetturino e la martinicca, meccanismo magnifico della tecnica moderna per frenare, in forma di cavatappi e macinino del caffè. Un esaurito quadrupede la strascina anfanando con dei rantoli inesplicabili per il polverone immedicabile di quelle strade, lazzerone sì, ma ancora capace di depositar polpette sul predellino, sollevata la coda e messo in mostra un rosone color pomodoro, invito brianzolo ai misteri pitagorici. – Il vetturino quelle polpette le butta giù ma non tutte, perché qualcuna gli serve di scaldapiedi, nell’aura vespertina.”
“Sono tanti quelli che viaggiano in carrozza! Ma ve lo siete mai chiesti com’è che se la sono comprata?”
Se facessi "Cenerentola", il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.
“Un giorno d’agosto, il sole spaccava le pietre del deserto di Nitria. Un monaco andava faticosamente su è giù per le dune tirandosi dietro un asino e un carretto. A un certo punto si fermò, stremato.- Non ho mai provato un caldo simile in vita mia – disse a voce alta.- Neanch’io – disse l’asino.- Strano – fece il monaco. – È la prima volta che sento parlare di un asino.- Anch’io – disse il carretto.”
“Feci ridurre il numero insolente delle vetture a cavalli che ingombravano le nostre strade: è il lusso della velocità che si annulla da sé, dato che un pedone supera cento vetture quando sono l'una in fila all'altra nelle svolte della Via Sacra.”
“I Romani inventarono i font di caratteri che tuttora il 'Times' adopera, anche se usavano le lettere indistintamente per le parole e per i numeri, e ciò creava qualche ambiguità: i libri di storia riportano la trista vicenda del proprietario della biga targata MI-150, a cui un centurione della stradale fece una multa di cento sesterzi, avendola interpretata come 1001-CL, e cioè una targa dispari nei giorni di circolazione delle sole targhe pari...”