“Se la virgola è francese, il punto è americano, il punto interrogativo è tedesco, il punto esclamativo è decisamente italiano. Un segno emotivo, eccitabile e lievemente enfatico.”
“Il refuso è un contributo involontario alla pluralità delle verità e un correttivo alla monotonia dei significati.”
“Non calpestate i congiuntivi. Il congiuntivo è morto, dicono. Omicidio, suicidio o evento accidentale? Nessuna di queste cose. Credo si tratti della conseguenzalogica di un fenomeno illogico. Sempre meno italiani, quando parlano, esprimono un dubbio; quasi tutti hanno opinioni categoriche su ogni argomento (vino e viaggi, case e calcio, sesso e sentimenti). La crisi del congiuntivo non deriva dalla pigrizia, ma dall’eccesso di certezze. Ha un’origine chiara: pochi oggi pensano, credono e ritengono; tutti sanno e affermano. L’assenza di dubbio è una caratteristica della nuova società italiana. Chi esprime cautela (e usa il congiuntivo) rischia di passare per insicuro.”
“I puntini di sospensione sono utili: esprimono incertezza, reticenza, imbarazzo, vaghezza… Il guaio qual è? Qualcuno esagera. E usa i puntini – tre, non uno di più e non uno di meno – per mascherare atteggiamenti inconfessabili. Forse per questo il segno è tanto popolare, da qualche tempo. Chi sono i Puntinisti? Individui che non hanno la costanza o il coraggio di finire un ragionamento. Raramente quest’orgia di puntini esprime un pensiero compiuto. Accompagna invece mezze ammissioni, spunti, sospetti, accenni, piccole vigliaccherie (non ho il coraggio di dire qualcosa, e alludo).”
“I malavitosi della sintassi sono gente interessante, così i fuorilegge dell’ortografia e i disadattati della punteggiatura.”
“Cercate di riprodurre le soste della voce, che corrispondono al viaggio del pensiero: fermata, virgola; sostabreve, punto e virgola; sosta, punto. Parcheggio e cambio veicolo: punto e a capo.”