“Perché la scultura che può fare una venere, non può fare un pomo?”
“[Il tatuaggio] Non ne vado orgogliosa. Ormai ce l'hanno tutti: è scontato e banale.”
“Quello che non faccio, o non faccio ancora, è eccelso e irraggiungibile, quello che faccio è invece ai limiti della banalità.”
“Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.”
“È un po’ un ritorno all’infanzia, alle fiabe scorrette che ci hanno raccontato, a quelle solenni puttanate per cui i maschietti si vestono di azzurro e le femminucce di rosa, e a quelle altre idiozie per cui le donne sono fragili e assetate di regali costosi.”
“Esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante e opaca.”