“Quando sei sopravvissuto, il resto di vita può essere pieno di esperienze, viaggi, luoghi mai visti, amori nuovi, e soprattutto luoghi rivisti, affetti ritrovati, perché niente commuove più di ciò che era tuo e hai creduto e temuto di non rivedere mai più. Ma il resto di vita, per pieno che sia, conserva un distacco, una scissione. Fai le cose, ma ti guardi farle, da quel punto in cui sembrava finita. Te ne difendi con l’ironia, per non rischiare di commuoverti di continuo, e per vietarti di spiegare al tuo prossimo come tutto ti sia sorprendente, e quello che lui sente a te arriva come un’eco.”
“La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo che l'inquieta, di rendere la sensibilità adeguata a questo stato.”
“Molto spesso, per riuscire a scoprire che siamo innamorati, forse anche per diventarlo, bisogna che arrivi il giorno della separazione.”
“È nella malattia che ci rendiamo conto di non vivere soli, ma incatenati a un essere appartenente a un regno diverso, dal quale ci separano abissi, che non ci conosce e dal quale è impossibile farci capire: il nostro corpo.”
“Quanto guadagna in tranquillità chi non si preoccupa di cosa il vicino dice, fa o pensa, ma solo di ciò che egli stesso fa.”
“Pensa quanto tempo hai sprecato rinviando continuamente la realizzazione di ciò che ti eri proposto di fare e quante volte non hai approfittato delle nuove possibilità che ti concedevano gli dèi. È ora che tu comprenda, finalmente, cosa sia questo universo a cui appartieni, quale sia l’Entità che lo governa e di cui costituisci una emanazione; che hai un limite di tempo prestabilito che se ne andrà in fumo se non lo avrai utilizzato per conquistarti la serenità, che pure tu andrai perduto e senza alcuna possibilità di ritorno.”