“Tieni duro allora, cuore. Così almeno vivi.”
“Non sapeva come dare senso al tempo,che è il compito dello storico. La finzionedei fatti presi in biblioteca da libri, libelli, opuscoliammucchiati in una ziggurat, aveva il difettodell'imparzialità; schivare l'emozionecome una nave evita gli scogli, fatti allineatisulla carta con penna e compasso che appiattivanol'oceano in uno schema, ma la sola gioiache il suo cuore sfinito trovava nei librierano gli eventi; e nessuno notava l'omerico ripetersidei dettagli, la loro profezia. Quella la differenza.Lui vedeva la coincidenza, loro la superstizione.”
“Perché la memoria è meno del posto che vagheggia, da nessun luogo deriva la sua formase non per dire che perfino con la merda e l’affannodi quel che ci facciamo a vicenda, la beatitudine della correntecontraddice la prosopopea della disperazionecon alcune scintillanti semplici cose, acqua, foglie, e aria,che eccitano la dissoluzione che va oltre la felicità.”
“Ho cantato il quieto Achille, figlio di Afolabe,che non è mai salito in un ascensore,che non aveva passaporto, perché l'orizzonte non lo richiede.”
“Amava gli odoriche il mare gli lasciava addosso.Soffiando sul tizzone di una stellala notte accende il suo carbone.”
“Le cose che non esplodono:vengon meno, sbiadiscono.”
“L’amore è una pietrache si è posata sul fondo del maresotto acqua grigia.”
“Ah, gennaio bifronte, che guardi i due tempi:un passato, ci assicurano, nato nel degrado,e un presente che ci ha sollevato col rumoredel vento nelle foglie dell'albero del pane, con un'euforiache contraddice il passato.”
“O stella, doppiamente compassionevole, venutatroppo presto per il crepuscolo, troppo tardiper l’alba, possa la tua pallida fiammadirigere il peggio in noiattraverso il caoscon la passione delsemplice giorno.”
“La Storia si guadagna la propria tenerezzacol tempo; non per una vittoria navale, ma per la Vdi una schiena di velluto in un vestito giallo.”
“Molestate dal fumo che recava affronto alla loro forestazanzare dardeggiavano punzecchiando il busto di Achille,che si frizionò gli avambracci col rum bianco: così, almeno,quelle che appiattiva in asterischi morivano ubriache.”
“Sbuccia via dallo specchio la tua immagine.Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.”
“Offri vino. Offri pane. Rendi il cuorea se stesso, allo straniero che ti ha amato.”