“In fondo è facilesopportare i propri mali, basta un po' di forza d'animo; i mali insopportabili sono quelli, spesso apparentemente ingiusti, che toccano agli altri.”
“- Un giorno sei il difensore dell'intera galassia, e il giorno dopo improvvisamente ti ritrovi a trangugiare the con Maria Antonietta e la sua adorabile sorellina! Eh eh eh.- Credo che tu abbia bevuto abbastanza the per oggi. Vieni, andiamo via di qui, Buzz.- Non capisci niente! Non lo vedi il cappellino? Io sono la signora Nesbit! Ah ah ah ah!- Falla finita! Basta!- Io... io... hai ragione, Woody. Sono solo un po' depresso. Tutto qui. Posso superare questo momento. Non è vero!! Sono un bugiardo! Guardami! Non riesco nemmeno a volare giù da una finestra! Però il cappellino mi stava bene, dimmi che mi stava bene! Il grembiule mi sembra un po' esagerato.”
“Accetta la tristezza: se non si perde, la vittoria non avrebbe poi così tanto valore.”
“Di fronte all’inevitabile è meglio disporsi bene.”
“Ciascuno di noi in un giorno, più o meno triste, più o meno lontano, dovrà infine accettare di essere un uomo.”
La mente del cacciatore-raccoglitore si adattava a ritmi, migrazioni e abitudini delle sue prede, altrimenti non le avrebbe incontrate; quella dell’agricoltore al ciclo dei vegetali che coltivava; quella dell’uomo al tempo dell’industria, al “carattere” delle macchine: la velocità e la quantità; la mente, al tempo dell’informatica, deve adeguarsi a un mondo senza tempo né spazi da percorrere, piatto, e a una logica binaria (sì/no, acceso/spento, pieno/vuoto), quella degli strumenti che usiamo (non si direbbe, ma questo apre campi sterminati all’ideazione).