“Virgilio un giorno affisse alle porte del palazzo imperiale un disco anonimo; l'Imperatore Augusto ne fece cercare l'autore, al che si presentò a palazzo un tal Batillo che si proclamò l'autore. Ne ricavò doni e onori. Virgilio affisse allora nuovamente le sole prime parole di quattro versi. Augusto diede ordine che i versi fossero completati; molti ci provarono invano e alla fine lo fece Virgilio: 'Miei sono i versi; un altro ne riportò gli onori, Così voi non per voi ponete il nido, o uccelli, Così voi non per voi date, o pecore, i velli, Così voi non per voi il miele, o api, fate, Così voi non per voi l'aratro, o buoi, portate.' Conosciuto in tal modo l'autore, lo stolto Batillo divenne la favola di tutta Roma.”

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Vincenzo Zappi

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