“Penso sia ridicolodire, scrivere e dimostrare di non credere in Dio. Bisogna che un uomo si sia trovato di fronte alla morte. Se in quei momenti, allorché non può sperare più nulla dal mondo degli uomini, sarà capace di fare a meno di Dio, solo allora potrà dire di non crederci.”
“Era profondamente religioso, ed aveva tanta fede nella resurrezione dei morti, che sulla sua lapide fece incidere solo due parole: 'Torno subito!'.”
“Non è soltanto il rapporto dell'uomo con Dio (bisogna definire la fede e poi Dio e non attraverso Dio definire la fede), non è soltanto il consenso con ciò che all'uomo è stato detto, come per lo più essa viene intesa, no, la fede è la conoscenza del senso della vitaumana, grazie al quale l'uomo non annienta se stesso, bensì vive. La fede è la forza della vita. Se l'uomo vive, significa che in qualcosa crede. Se non credesse che bisogna vivere per qualche cosa, egli non vivrebbe. Se non vede e non capisce l'illusorietà del finito, egli crede in questo finito; se capisce l'illusorietà del finito, egli deve credere nell'infinito. Senza la fede non si può vivere.”
“Solo nella fede si può trovare il senso della vita e la possibilità di vivere.”
“Avendo per la prima volta capito chiaramente che per ogni uomo come lui non c’era niente, all’infuori della sofferenza, della morte, dell’oblio completo, aveva deciso che così non si poteva vivere, che bisognava o spiegare la propria vita in modo che non apparisse una malvagia irrisione d’un qualche demone, o spararsi. Non aveva fatto né l’una né l’altra cosa, e aveva continuato a vivere, invece, a pensare e a sentire; in quel tempo aveva perfino preso moglie e aveva provato molte gioie ed era stato felice, sempre che non avesse pensato al senso della propria vita. Che cosa mai significava questo? Significava ch’egli aveva vissuto bene, ma aveva pensato male. Aveva vissuto (senza averne coscienza) di quelle verità spirituali ch’egli aveva succhiato col latte, e aveva pensato non solo senza riconoscere queste verità, ma eludendole con cura. Adesso gli era chiaro che egli aveva potuto vivere soltanto grazie a quella fede in cui era stato educato.”
“Oltre la conoscenzarazionale che prima era per me l'unica, io ero inevitabilmente condotto ad ammettere che ogni individuo vivente possiede anche un'altra conoscenza, irrazionale questa: la fede, che dà la possibilità di vivere. Tutta l'irrazionalità della fede rimaneva per me la stessa di prima, ma io non potevo non riconoscere che essa sola dà all'umanità delle risposte circa i problemi della vita e, in conseguenza di ciò, anche la possibilità di vivere. La conoscenzarazionale mi aveva condotto a riconoscere che la vita è priva di senso; la mia vita si era arrestata ed io volevo annientarmi. Considerai gli uomini, tutta l'umanità e vidi che gli uomini vivono e affermano di conoscere il senso della vita. Considerai me stesso: avevo vissuto finché avevo saputo qual era il senso della vita. Come agli altri uomini, così anche a me il senso della vita e la possibilità di vivere li aveva dati la fede.”