“Ti offro una bella pizza... i soldi ce li hai?”
“Solo per le sirene, le sirene bitonali montate sui tettucci delle auto blu, quelle che i parlamentari fanno suonare a manetta come se andassero a salvare l’Italia da un golpe e invece devono solo arrivare prima in pizzeria, costano, l’una, più di mille euro. Amici? Sapete dove ve le faremmo bitonare, le sirene? Ecco, indovinato. In quella cosa che ci dovreste dare voi per il nostro voto e che invece ci stantuffate con soddisfazione per tutti i cinque anni che vi abbiamo votato.”
“Noi, italiani soprattutto, non siamo abituati a parlare di soldi. Se, durante un colloquio di lavoro made in Italy, osi chiedere al capo a quanto ammonta lo stipendio, sai già che stai per perdere cento punti, tanto per dirne una. In più, se temi di non arrivare a fine mese per l’ennesima cena fuori con i tuoi amici, preferisci inventare un improvviso attacco di emicrania, invece di dire la verità. Senza contare l’ansia che ti fanno venire i compleanni dei colleghi quando, puntuale, arriva la segretaria a battere cassa per i regali e ti ritrovi davanti a un bivio: o sganci o sarai mobbizzata.”
“Come faranno quelli quando i soldi non serviranno più a niente?”
“Il mio metodo per scegliere le azioni non è mai cambiato. Quando gli affari passano da merdosi a semi-merdosi, ci sono soldi da fare.”
“Quando vedo la quantità di soldi che viene gettata in quel calderone di nome Hollywood non mi sento affatto in colpa per i soldi che guadagno.”