“Di norma pensiamo che in certe occasioni sia giusto infastidirsi o arrabbiarsi, oppure provareansia o esseredepressi. La giustificazione di tali emozioni è radicata nell’inconscio della nostra personalità, per cui esse possono ormai esprimersi meccanicamente, senza che noi dobbiamo compiere alcuno sforzo di volontà. Ad esempio, nessuno di noi si arrabbia volontariamente, bensì solo come reazione meccanica a un evento esterno. Allo stesso modo, nessuno di noi soffre, si deprime o prova vergogna volontariamente. Si tratta sempre di reazioni meccaniche involontarie. Ci comportiamo così perché la macchina biologica non può fare altrimenti!”
“Tu hai visto attraverso la mia rabbia e la mia iraper mostrarmi che la mia prigione era solo una gabbia aperta;non c’erano chiavi, né guardieed alcune vecchie ombre come sbarre.”
“Le strade pullulavano di gente assetata di lavoro, pronta a tutto per il lavoro. E le imprese e le banche stavano scavandosi la fossa con le loro stesse mani, ma non se ne rendevano conto. I campi erano fecondi, e i contadini vagavano affamati sulle strade. I granai erano pieni, e i figli dei poveri crescevano rachitici, con il corpo cosparso di pustole di pellagra. Le grosse imprese non capivano che il confine tra fame e rabbia è un confine sottile. E i soldi che potevano servire per le paghe servivano per fucili e gas, per spie e liste nere, per addestrare e reprimere. Sulle grandi arterie gli uomini sciamavano come formiche, in cerca di lavoro, in cerca di cibo. E la rabbia cominciò a fermentare.”
“Nell’anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.”
“Ti odiano perché si spaventano. Sanno che quando uno ha fame, la roba da mangiare se la piglia a tutt’i costi. Sanno che lasciare quella terra incolta è una bestemmia e che qualcuno finirà per pigliarsela.”
“Per anni sei stata obbligata a reprimere la tua rabbia, ma ora hai visto quanto puoi essereforte quando accogli la tua collera.”