“Non credo più che l'amore sia luise l'amore fosse luisarebbe qui dico benese fosse quello giusto per me sarebbe lui a star sedutodirimpetto a me.”
“Io non mi sposerò mai o forse a settant'anni, dopo esser stata fidanzata almeno quarant'anni... almeno son sicura che è l'uomo della mia vita!”
“Se non siamo capaci di creare empatia con il pubblico, allora non siamo attori. ”
“L'azione è dramma.”
“Un attore dovrebbe trasudare emozioni, che si tratti di felicità o tristezza, gioia o dolore, rabbia o eccitazione.”
C’è una prova infallibile per capire al volo se chi parla o scrive ha capito dove ci troviamo. Ed è quando, prima o poi, inesorabilmente, nella soluzione proposta appare la parola “sviluppo”. Ecco: qui cascano tutti gli asini, anche i più intelligenti. Qui cascano quasi tutti gli economisti, che maneggiano la parola “sviluppo” con la stessa insensata sbadataggine con cui un bambino potrebbe toccare una pistola carica.