“Non credo più che l'amore sia luise l'amore fosse luisarebbe qui dico benese fosse quello giusto per me sarebbe lui a star sedutodirimpetto a me.”
“Dalla natura scaturisce il terrore della morte [dalla natura, che nostra madre ci dà, scaturisce il terrore della morte], dalla grazia scaturisce l’audacia.”
“È l’uomo che ripone la sua certezza e la sua soddisfazione non nel volto che deve cercare nella notte, ma in quello che ha. E quello che ha è il fiato del terrore della morte ed è il fiato dell’umiliazione del male.”
“Bisogna non avere paura della violenza. In due casi, cioè in due modi si può non avere paura della violenza: primo, quando uno si sente più forte dell’altro o si sente di potererispondere alla forza con la forza: «Vieni qui, che ti spacco il muso!». Mi ricordo, nel ’75, alla Statale di Milano, c’era uno dei nostri ben piantato, che, alle prime avvisaglie di pugni e di botte, era lì a proteggere i più indifesi tra noi. Una volta due ragazze stavano per essere circondate da un gruppetto di fanatici e lui, che era un pezzo grosso, fa: «Cosa volete?». Ce ne fossero di tipi così!”
“La vita dell’uomo si svolge laggiù tra le case, nei campi. Davanti al fuoco e in un letto. E ogni giorno che spunta ti mette davanti la stessa fatica e le stesse mancanze. È un fastidio alla fine [...]. C’è una burrasca che rinnova le campagne − né la morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la faticainterminabile, lo sforzo per star vivi d’ora in ora, la notizia del male degli altri, del male meschino, fastidioso come mosche d’estate − quest’è il vivere che taglia le gambe.”
“La felicità non potrà essere mia se non la voglio.”