“Gl'italiani vanno al Nord in cerca di soldi; al Sud in cerca dell'anima. All'estero smettono di essere meridionali o settentrionali e diventano solo italiani (indistintamente, nel pregiudizio altrui, geni e farabutti).”
“Si lamentano degli zingari? Guardateli come vanno in giro a supplicare l'elemosina di un voto: ma non ci vanno a piedi, hanno autobus che sembrano astronavi, treni, aerei: e guardateli quando si fermano a pranzo o a cena: sanno mangiare con coltello e forchetta, e con coltello e forchetta si mangeranno i vostri risparmi. L'Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all'Italia?”
Qui da noi, più che in altri paesi del mondo c'è una feroce, e a mio giudizio insensata, dicotomia fra autori "impegnati" e "commerciali". Sarebbe bello smetterla con queste polemiche oziose ed impegnarsi a riportare il pubblico in sala con storie belle, con immagini oneste, con un occhio agli incassi ed uno ai contenuti.
“In questo Paese, di modestacultura delle regole, l'informazione è considerata da gran parte della classe dirigente un male necessario. Uno dei tanti segni di arretratezza. Piaccia o no, le notizie sono notizie.”
“Adda passà 'a nuttata.”
“L’Italia non è un paesepovero, ma un poveropaese.”