“Quando un bambino nasce, non ha ego. Non sa chi è: è una tabula rasa sulla quale noi iniziamo a scrivere. Gli diciamo che è un maschio o una femmina, un musulmano o un hindu, che è buono o cattivo, intelligente o stupido. Iniziamo a fornirgli idee su chi è; gli diciamo se è bello o brutto, obbediente o disobbediente, amato o non amato, importante o non importante – gli forniamo un flusso continuo di idee su se stesso.”
“Io mi piaccio e cammino scalza in casanon ho i soldi per la spesa né il tempo per le scuse E mi piaccio.”
C’è anche chi mi crede un idiota, non ho mai scoperto perché. In verità, sono stato talmente malato da non essere molto diverso da un idiota; ma com’è possibile che sia idiota anche adesso, quando, io per primo, mi accorgo che la gente mi considera tale? Io entro e penso: “Mi credono idiota, ma io sono intelligente, e loro non lo sospettano nemmeno”.
“Io non voglio essere soltanto la figlia di un generale!”
“Non ho bisogno che sia un critico a dirmi che sono un attore, lo so benissimo da solo. Nessuno può gestirmi, né ora né mai.”
“Molti attori sono preoccupati per la loro immagine, e addirittura pretendono che un film venga riscritto per conformarsi meglio a quella immagine. Tutto ciò che io voglio, invece, è di recitare in buoni film.”